PORFIDO
Il nome porfido genericamente sta ad indicare una qualsiasi roccia magmatica acida a tessitura porfirica con abbondanti fenocristalli(oltre il 25% in volume) e massa di fondo da faneritica a grana finissima a afanitica microcristallina o criptocristallina. Rocce con queste strutture possono essere eruttive filoniane o ipoabissali o vulcaniche, ma in quest'ultimo caso il termine viene limitato a vulcaniti antiche, che hanno subito un lentissimo processo di devetrificazione (le cosiddette paleovulcaniti). Il colore varia dal rosso al marrone al viola al grigio.
Questo tipo di pietra viene spesso utilizzata per applicazioni all'esterno poiché è molto resistente sia al forte freddo sia a temperature decisamente elevate. Lo possiamo trovare perciò in particolare in vari tipi di pavimentazioni (dai bolognini o sanpietrini a lastre di modeste dimensioni) come anche utilizzato per rivestimenti, pareti ventilate e targhe nella versione porfido viola della Val Camonica.
Questa roccia viene utilizzata per pavimentazioni esterne o stradali perché è dotata di una scabrosità naturale, in quanto ha una superficie polimineralogica ed è composta da minerali aventi parametri di usura differenti.
Per le loro proprietà tecniche e cromatiche, alcuni porfidi sono largamente impiegati nella realizzazione di elementi architettonici (ad esempio piani da cucina, davanzali, scale, pilastri) e nell'arredo giardino.
Il porfido viene inoltre frantumato e vagliato per produrre granulati, ghiaietti, stabilizzati o ciottoli di porfido. Storicamente questo processo ha permesso di utilizzare tutti gli scarti provenienti dalle altre lavorazioni e quindi ridurre l'impatto sull’ambiente.